Risparmio energetico, Green Computing, Windows Server 2008 e la virtualizzazione - #1

Ieri è stato l'ottavo "giorno della Terra" e in tutto il mondo (174 paesi) ci sono state oltre 4000 manifestazioni con tema centrale "A call for climate".

Una maggiore attenzione ai temi della sostenibilità e del risparmio energetico sta diffondendosi da qualche tempo nel mondo dell'information technology. Molte sono le iniziative e i prodotti che iniziano a marcarsi del termine "Green" o "Green Computing".

Le motivazioni di tutto questo interesse sono sostanzialmente due:

  • ambientaliste o comunque legate al tema della crescita sostenibile
  • economiche

Quando si parla di green computing entrambe le due motivazioni citate sono sempre presenti con un maggior rilievo della prima in Europa, Sud America e Asia e una maggiore rilevanza della seconda negli Stati Uniti.

Anche in Italia il tema del green computing ha assunto negli ultimi tempi maggiore rilevanza. Io stesso recentemente ho tenuto una conferenza presso la sede dell' AEIT (Federazione Italiana di Elettrotecnica, Elettronica, Automazione, Informatica e Telecomunicazioni) di Palermo su questo tema.

I due recenti articoli riportati sotto, sono solo un esempio dei molti che si possono trovare in rete con una semplice ricerca.

https://temi.repubblica.it/repubblica-pubbli-cribis/2008/04/01/green-computing-il-risparmio-energetico-come-fattore-competitivo/

https://www.news.com/How-green-could-make-Europe-a-tech-power/2010-11392_3-6235385.html?part=rss&tag=2547-1_3-0-5&subj=news

Dal primo di questi articoli cito testualmente:

"Secondo una previsione di Gartner, entro il 2008 il 50% dei data center avrà problemi ad approvvigionarsi di energia, considerando anche che oltre al naturale consumo elettrico di un server, quest’ultimo produce calore che richiede ulteriore energia per essere dissipato. Inoltre, una ricerca della società IDC sostiene che ormai si spende più per mantenere attivi e accesi i data center che per acquistare l’hardware: un server oggi consuma in media quattro volte la corrente che richiedeva 10 anni fa. "

Questo post è il primo di una breve serie che intendo dedicare al green computing e al legame che Windows Server 2008 e la virtualizzazione hanno con questo tema.

Oggi voglio iniziare con alcuni dati, di carattere generale, giusto per dare le dimensioni del problema e capire cosa ciascuna azienda può fare in questo campo.

Tutte le aziende consumano energia per alimentare, e raffreddare, i propri server, ma i grandi datacenter (quelli per intendersi che rendono possibili i grandi servizi on-line) sono sotto questo aspetto dei veri e propri mostri.

Un datacenter per erogare servizi on-line consuma in 10 anni di vita, con due aggiornamenti del parco IT e senza contare la costruzione, queste risorse (ricavati da studi vari ):

  • 177.000.000 kWh di Elettricità
  • 15.900.000 litri di acqua
  • 77.000 Kg di rame
  • 10.500 Kg di piombo
  • 16.500 Kg di plastica
  • 36.500 Kg di alluminio
  • 6.000 Kg di stagno
  • 187.500 Kg di acciaio

Nel 2006 negli USA i datacenter hanno consumato 60 Mrd KWh, ossia 1,5% dell’energia elettrica totale (sorgente: US Env. Protection Agency (EPA) report 8/2007) solo per alimentare server e apparati.

Più di tutte le TV a colori degli USA!

A questo dato si deve aggiungere l'energia spesa per il raffreddamento che spesso è 1,5 volte l'energia di alimentazione!

Sono numeri enormi che rendono immediatamente evidente il perché il tema del green computing sia sempre più al centro dell'attenzione delle aziende, grandi e piccole.

Vorrei condividere un'altra serie di dati (fonte IDC):

idc

E' evidente come, nel tempo, la potenza dei server sia aumentata, con una sostanziale diminuzione dei prezzi.

Contemporaneamente è aumentata anche l'energia necessaria al raffreddamento; questo può essere in parte legato all'introduzione dei server blade che consumano meno, a parità di potenza di calcolo, (server tradizionale 420W - blade server 230W - media calcolata su diversi modelli di vendor diversi), ma richiedono maggiore energia di raffreddamento a causa dell'elevata densità dei componenti.

Recenti studi indicano che il consumo globale annuale di energia usata pre alimentare e raffreddare "i server" è raddoppiato dal 2000 al 2005 raggiungendo nel 2005 1,2 miliardi di kWh e questo in un periodo di forte incremento del costo dell'energia (+41% negli USA nello stesso periodo secondo l'US EPA).

I fattori economici che spingono nella direzione del green computing credo siano a questo punto evidenti.

Ad essi si deve associare anche la necessità di adesione ai trattati internazionali (Trattato di Kyoto e Roadmap di Bali per esempio) che richiedono ai singoli governi azioni per la riduzione dell'emissione di CO2. Questo fattore ancora una volta si lega al fattore economico considerando il fatto che i più virtuosi possono vendere le quote di CO2 risparmiate su mercati come l'European Climate Exchange incrementando gli introiti.

Risparmiare energia nei datacenter (di tutte le dimensioni) ha quindi diversi risvolti positivi: fa risparmiare soldi "sulla bolletta" (lo vedremo nel prossimo post su questo argomento), fa bene all'ambiente, può far bene al "sistema paese".

Spero di essere riuscito con questi pochi, semplici dati, ad inquadrare il problema.

Nel prossimo post inizieremo a vedere quali strategie si possano utilizzare per approcciare per gradi il problema.

Vi auguro un buon 25 Aprile e un buon fine settimana da passare... nel verde

Giorgio

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